Oggi è stata una giornata decisamente diversa dalle aspettative.
Stamattina un pilota ha perso la vita…
…non in una speciale a 120km/h in mezzo alle pietre, ma in un’autostrada dritta percorsa in totale tranquillità a pochi km dal paddock.
Vivere un’emozione così forte e pesante non penso potrà essere mai semplice, ma doverla affrontare durante il mio primo Rally è fonte ancor più di riflessione.
Veder volare via un pilota esattamente come te ti fa pensare se abbia davvero senso gareggiare…
Qualcuno potrebbe rispondere di no, altri potrebbero dire di sì e che Alberto se n’è andato facendo quello che amava.
A me invece piace vedere le cose da un punto di vista diverso.
Quanti giorni della nostra vita corriamo?
Quanti giorni della nostra vita ci affanniamo contro il tempo nella nostra Speciale del “fare”?
Quanti km percorriamo in sella alle nostre moto o in auto in “pilota-automatico” o peggio guardando il nostro smartphone?
Siamo uomini programmati per vivere le nostre vite correndo e non è certo un Rally a rendere pericolosa o “folle” il nostro modo di vivere l’esistenza.
Oggi, in questo giorno particolare, penso che la grande consapevolezza da acquisire sia una:
Non è importante cosa fai nella vita, ma come e con che Presenza lo fai.
🏍 Ride In Peace Alberto